giovedì 16 giugno 2011

Notte crucca e assassina

Il treno che portava al sole fa sempre le stesse fermate ma l'aria umida ha un che di fruttato nel suo odore che nella notte dei tempi non c'era. E poi c'è il mare. Che trovo scritto sulla pagina di un libro o che guardo scintillare nel suo fondale consueto, mentre con i piedi che fanno male penso a Neruda che dice "noi, quelli di allora, già non siamo più gli stessi". Poi, mentre lo penso non mi sembra più di tradirmi: non me lo aspettavo. Sono salva, seppur nuova.
Eppure ho sempre gli stessi fianchi un po' larghi e le unghie dei piedi laccate di rosso ciliegia.

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