lunedì 16 aprile 2012

Sussurri e giambi

Mi chiedo che ne è stato della metrica nei nostri discorsi.
Sarebbe bello parlarti potendo aggiustare le clausole alla fine di ogni frase, come ad immaginare un tuo orecchio naturale per la musica che è in ogni parola, mentre la pronuncio.
Non avrei fretta nel comunicare, se a pensieri imperfetti e parole imperfetta, si accompagnasse ancora, il suono dolce che sogno di farti ascoltare.
Ma l'ho persa un'altra volta ancora la tonalità giusta, il piede catalettico con cui cantarti dei miei giorni.
Si è di nuovo scordata l'anima mia, rispetto alla tua.