Poi dico che fa caldo e che la mia grafia si è fatta più piccola, meno tonda. Appuntita. Oggi il mare non mi dice niente - strano - tu nemmeno.
Le parole sono un bisogno sopravvalutato.
Credevi davvero che avrei potuto leggere negli occhi?
Non basta - no! - che mi guardi con quelle tue pupille ormai disinvolte, non capisco, come - forse - non ho mai capito.
E' il silenzio ad essere un bisogno sopravvalutato. E ora mi chiedo cosa sarebbe stato se; se avessi capito, se capissi. Anche capire è un bisogno sopravvalutato, perciò ora mi è tutto quasi chiaro, sia pure per poco.
Mi date tutti la nausea di Sartre.
Tutto questo è insopportabile.
I commenti ti fanno lo stesso effetto? Sono anch'essi sopravvalutati? Sei sopportabile.
RispondiEliminaTalvolta nemmeno io mi sono sopportabile.
RispondiEliminaCommenti ne ho pochi, imparerò a sopportarli.
e quest'ultimo post, rileggendo, è davvero uno dei più brutti che io abbia scritto, grazie per averlo sopportato!
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