Non vedo perchè dovrei amarti, malgrado il tuo affanoso respiro disgustoso; sopportarti malgrado il tuo goffo e irritante modo di stare al mondo. La tua voce pesante, le tue mani violente e violate, la tua pelle che rovina ogni odore: cosa c'entro io con te?
Se poi non mi aveste dato adito, ora, a portare rancore? Odiare fa spavento, lei non se n'era accorta.
giovedì 30 agosto 2012
martedì 21 agosto 2012
Luis Sepulveda: suggestioni.
"Non ho bisogno di silenzio perché non ho più nessuno a cui pensare"
Ho pensato, stamattina, a volti che non ricordo. Avrei potuto evitarlo e lasciare la mente fissa sulle suggestioni vivide di oggi. Immaginare conversazioni con volti opachi: a che pro? Un divertissement, un gioco ozioso di chi si è alzato presto perché non sapeva più che cosa sognare.
Il tempo è di nuovo scaduto e tutti i volti tornano nell'oblio, insieme a tutte le altre storie che, con un po' di sforzo, si potrebbero raccontare.
Torna la frenesia di questi giorni di passaggio: mi rende felice.
Mamme, ai vostri bambini, leggete "storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"!
Ho pensato, stamattina, a volti che non ricordo. Avrei potuto evitarlo e lasciare la mente fissa sulle suggestioni vivide di oggi. Immaginare conversazioni con volti opachi: a che pro? Un divertissement, un gioco ozioso di chi si è alzato presto perché non sapeva più che cosa sognare.
Il tempo è di nuovo scaduto e tutti i volti tornano nell'oblio, insieme a tutte le altre storie che, con un po' di sforzo, si potrebbero raccontare.
Torna la frenesia di questi giorni di passaggio: mi rende felice.
Mamme, ai vostri bambini, leggete "storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"!
lunedì 13 agosto 2012
Spelling
Sentirsi sporchi all'improvviso una mattina d'agosto. Per colpa di un fattorino sgarbato? Per una consegna tardiva?
Non temo me. E' un'inquietudine torrida fatta di ansia, risentimento e ricordi: tutto mescolato insieme. Difficile da dividere. Vorrei poter scandire questa mia irrisolta conflittualità, ma l'ingranaggio è arrugginito, guasto, fa fatica a funzionare ancora.
Ripetere freneticamente che non mi importa più niente di te. Di voi, piuttosto; non consola, ma attenua: mette da parte, scandisce, fa lo spelling di una parola almeno, in questo discorso incompleto.
Non temo me. E' un'inquietudine torrida fatta di ansia, risentimento e ricordi: tutto mescolato insieme. Difficile da dividere. Vorrei poter scandire questa mia irrisolta conflittualità, ma l'ingranaggio è arrugginito, guasto, fa fatica a funzionare ancora.
Ripetere freneticamente che non mi importa più niente di te. Di voi, piuttosto; non consola, ma attenua: mette da parte, scandisce, fa lo spelling di una parola almeno, in questo discorso incompleto.
sabato 14 luglio 2012
Anacoluto
Cosa ci spinga a sospendere un pensiero, un inizio, un desiderio, un perchè. Me lo chiedo incessantemente. Me lo chiedo e ti chiedo di non anticipare infinite grandezze che poi tornerai a nascondere.
Sorridi e ti celi. Arrivi d'un tratto, spezzi le frasi, i saluti, il ritmo incalzante degli avvenimenti.
Mi resta qualche pagina scritta e un mare di speranze.
E poi si mischiano contrasti di me. Parlo e avverto il calore di luglio e di nuovi occhi scuri. Incontri e scontri, poche facezie da raccontarsi. Non so più con chi ho a che fare: cambio repentino di soggetto.
Sorridi e ti celi. Arrivi d'un tratto, spezzi le frasi, i saluti, il ritmo incalzante degli avvenimenti.
Mi resta qualche pagina scritta e un mare di speranze.
E poi si mischiano contrasti di me. Parlo e avverto il calore di luglio e di nuovi occhi scuri. Incontri e scontri, poche facezie da raccontarsi. Non so più con chi ho a che fare: cambio repentino di soggetto.
sabato 7 luglio 2012
Il nulla.
"E - meglio di lunedì - accorgersi, nel caos dell'ipermercato o in un beato megastore, della bugia che sta alla base del mondo e in un secondo coglierlo, spogliato e crudo: il nulla."
Osservavo, forse un po' stanca, i cerchi nel bicchiere, quando l'acqua si muove. Era la quiete, il silenzio banale che c'è tra queste continue scosse, interrotte. Tutto possibile, tutto passato.
Cosa avviene non saprei dire; futili e inconsistenti momenti, un chiacchiericcio gradevole, destinato ad andar via, a restare un vacuo frastuono di ricordi. O forse no.
Non c'è nemmeno un "tu", oggi, a cui parlare. Sembra strano: non per questo le cose appaiono meno belle.
"Mi dici che ti emoziona il tramonto ed io ti chiedo se ce l'hai per caso in tasca un chewingum"
Osservavo, forse un po' stanca, i cerchi nel bicchiere, quando l'acqua si muove. Era la quiete, il silenzio banale che c'è tra queste continue scosse, interrotte. Tutto possibile, tutto passato.
Cosa avviene non saprei dire; futili e inconsistenti momenti, un chiacchiericcio gradevole, destinato ad andar via, a restare un vacuo frastuono di ricordi. O forse no.
Non c'è nemmeno un "tu", oggi, a cui parlare. Sembra strano: non per questo le cose appaiono meno belle.
"Mi dici che ti emoziona il tramonto ed io ti chiedo se ce l'hai per caso in tasca un chewingum"
sabato 30 giugno 2012
Una puntura di spillo.
Troppe orecchie (troppi occhi!) a cui parli, ma non certo le mie. Mi manca la presunzione per leggere il mio nome fra le tue righe.
La mia rassegnazione non sa di niente: questi silenzi
irreversibili mi impediscono di arrivare a dire che forse è sempre stata la mia
ambizione a disgustarti. Non sarei mai arrivata a dire “mediocre”, se tu ne
avessi voluto assaggiarne un po’, ridendoci su, bevendo un caffè bruciato.
Ma è bastato un colpo di coda, una ferita superficiale perché
si palesasse un’espressione sdegnata che non conoscevo, che non avrei voluto
conoscere.
Non lo avverti, penso.
Chissà con chi parlavi.
Chissà con chi parlavi.
“Eri più bella e più gentile prima di finire in pasto all’indolenza”
giovedì 7 giugno 2012
Non c'è più niente da temere
Ora che si gioca a carte scoperte, ad armi pari. Restano due ferite sui talloni, che non servono a niente.
Una prova che l'estate è iniziata e non riesco più a pensare.
Una prova che l'estate è iniziata e non riesco più a pensare.
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