venerdì 29 marzo 2013

Controcanto.

Un'anno fa, lo stesso profumo caldo di primavera portava malinconia e rassegnazione, lacrime e speranze vane. I campi di Margherite: una costante tra i miei desideri. Oggi non so dire; fa bene sentirsi diversi, nuovi e più liberi, fa un po' male avvertire che la malinconia si è travestita da desiderio, un desiderio di stagioni che passano, di soli che sorgono e tramontano, di margherite, viole, girasoli e alte scogliere a picco sul mare. Di viaggi e miraggi, di incognite, di miglioramenti. Di pomeriggi, da soli, stesi su un divano, con un libro sulle gambe e il sole che picchia, mentre le tende si muovono al vento, in attesa di un nuovo tuffo in acque gelate. In attesa di fare l'amore prima che siano le quattro di pomeriggio. Un ventaglio di cliches, storie già sentite, ma dall'odore intensissimo. E qualcuno, magari ora tu, vicino a me.

domenica 10 marzo 2013

Monstra

Vorrei mettere un'etichetta nuova all'assurdità: poche parole per descrivere ciò che non c'è. Come una musica per addormentarsi o un ballo solitario nel corridoio di casa, come il sole di marzo che si alterna al gelo, come le decisioni prese senza pensarci. Campionati mondiali del nonsense.
E' solo stanchezza o magari un prodigio?

domenica 27 gennaio 2013

Canoni.

Non avrei mai dovuto incontrarti. Hai rivoluzionato le linee guida delle mie aspettative, elevato in modo  meschino l'altezza dei miei desideri. O necessità. Sconvolti i criteri, ho una pagina bianca: cancello ogni parola, ogni giorno, ogni ora e non ho nulla di nuovo da scrivere. Neanche qui oramai.
In questo gioco di parametri irrisolti resto ad aspettare, non importa per quanto.

sabato 22 dicembre 2012

Sulla tranquillità dell'animo

Facevo fatica a distinguere la paura dall'incertezza, il gelo dal freddo, il sonno dall'inquietudine. Poi è cominciato l'autunno e ogni cosa sembrava più vera sotto la luce giallognola del sole che tramonta prima. E' davvero te che voglio? Addormentarmi al centro del letto, fra due grandi cuscini che mi proteggono? L'indolenza di lunghe notti passate a sognare motivi inesistenti di pianoforte e violino?
Le frottole che ci raccontiamo di prima mattina per non iniziare a lavorare?
Ho scelto il buon odore del riposo, le sfumature che conducono dalla calma alla stanchezza senza dolore: piano. E ho imparato che tra gennaio e luglio non ci sono che piccole, impercettibili, differenze di senso: quello che passa fra noi, tutto qui.

martedì 20 novembre 2012

Vorrei (essere volutamente naif)...

...che la mediocrità non esista.
...che i superbi si riconoscano sciocchi.
...che i falsi poeti vadano ad un concerto trash.
...che mio padre impari a dire "per favore".
...che tutte le persone si amino appassionatamente.
...che io ami qualcuno appassionatamente.
...che i cattivi rimangano soli.
...che i "maledetti" si riconosceano banali.
...che quelli che stimo mi stimino.
...essere brava in quello che mi appassiona.
...che faccia veramente freddo domani.

sabato 20 ottobre 2012

Odio e desiderio.

"E l’amo tanto che non so come desiderarla.

Se non la vedo, la immagino e sono forte come gli alberi alti.
Ma se la vedo tremo, non so che ne è di ciò che sento nella sua assenza.
In tutto me stesso ogni forma mi abbandona."


L'idea di non brillare mi attanaglia giorno e notte. Di non essere guardata, capita; quasi che tu potessi guardare e capire: chiunque tu sia. Arriva il gelo della tua stagione e non mi sembra più d'essere me, costretta a muovermi in abiti troppo pesanti e goffi.
E' il freddo della nostra Inghilterra, che mai amerò tanto quanto il mare. Non riesco a scriverti, vedi? Mi piaci tanto che non so come desiderarti.

lunedì 1 ottobre 2012

Asciutte vicinanze.

Se sia un bicchiere di vino in più o una carezza spezzata a fare di me un perfetto incrocio fra una persona sincera e una gatta arrabbiata - questo nemmeno io posso dirlo.
Tu che hai capito? Cosa hai letto nel tremolio della mia voce, nel tono sommesso del mio "salve"?
Tu che hai cercato in questa affettata vicinanza?
Questo sprezzante universo ideale fatto di favole, fatica e penne.
Vorrei stringere mani, intessere discorsi e sorrisi. Una forma privilegiata e rarefatta di amore.

Ma ditemi, vi prego, voi almeno vi siete accorti di quanto, ma proprio tanto, siano più belli i miei occhi dei suoi?