"Non ho bisogno di silenzio perché non ho più nessuno a cui pensare"
Ho pensato, stamattina, a volti che non ricordo. Avrei potuto evitarlo e lasciare la mente fissa sulle suggestioni vivide di oggi. Immaginare conversazioni con volti opachi: a che pro? Un divertissement, un gioco ozioso di chi si è alzato presto perché non sapeva più che cosa sognare.
Il tempo è di nuovo scaduto e tutti i volti tornano nell'oblio, insieme a tutte le altre storie che, con un po' di sforzo, si potrebbero raccontare.
Torna la frenesia di questi giorni di passaggio: mi rende felice.
Mamme, ai vostri bambini, leggete "storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"!
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