lunedì 1 ottobre 2012

Asciutte vicinanze.

Se sia un bicchiere di vino in più o una carezza spezzata a fare di me un perfetto incrocio fra una persona sincera e una gatta arrabbiata - questo nemmeno io posso dirlo.
Tu che hai capito? Cosa hai letto nel tremolio della mia voce, nel tono sommesso del mio "salve"?
Tu che hai cercato in questa affettata vicinanza?
Questo sprezzante universo ideale fatto di favole, fatica e penne.
Vorrei stringere mani, intessere discorsi e sorrisi. Una forma privilegiata e rarefatta di amore.

Ma ditemi, vi prego, voi almeno vi siete accorti di quanto, ma proprio tanto, siano più belli i miei occhi dei suoi?

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