martedì 1 marzo 2011

La poesia e le mani

Ottilia ha mani sottili, magre ma piccole, un po' tozze. Con la pelle chiara e morbidissima, le unghie intatte e rosa. Mani candide e non troppo belle. Con una protuberanza sull'anulare della destra, dove poggia la penna quando scrive poesie. Ogni tanto poi le usa per accarezzarsi i seni.

Ettore ha mani lunghissime, affusolate, con un anello all'indice. Ha la pelle liscia, gradevole al tatto; le dita sottili sono forti, la presa è salda. Queste mani, calde, toccano corpi caldi e vi trasmettono amore. Prende appunti e muove le dita con grazia.

Bernard ha mani troppo grandi. Dure e grandi come quelle di chi suona un qualsiasi strumento musicale. Con la pelle robusta ma non dura. Le muove in modo armonioso, poggia interamente il palmo sulla tavola, se le guarda, un po' narcisista.

Virginia ha mani minuscole di bimba, chiare chiare e un po' graffiate, dato che gioca spesso in giardino tra l'erba ruvida e dato il freddo della città in cui vive. Sono piccole manine informi le sue, che distende con difficoltà per quanto le piaccia tenere in mano i fiori.

Fabrizio ha mani scheletriche, nervose e per questo eleganti. Sottilissime, dal tocco delicato ma con la pelle dura, durissima, scura e un po' rugosa. Le unghie piccole, perchè torturate nei momenti difficili. Quando accarezzano una mano amica fanno un po' male e un po' bene

Le mani sono lo specchio dell'anima.

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